Visso e dintorni: il patrimonio storico - artistico di un territorio vulnerabile

03 Aprile 2018

Visso e dintorni: il patrimonio storico - artistico di un territorio vulnerabile 
a cura di Giuseppe Capriotti 

Biblioteca Comunale "Mozzi Borgetti" 
Macerata - Sala Castiglioni 
Giovedì 19 Aprile 2018 
ore 17.30 

La conferenza tratta del patrimonio storico-artistico dell’entroterra maceratese: Visso, Castelsantangelo sul Nera e Ussita, che in età medievale e moderna era unificato amministrativamente nelle cinque guaite di Visso. Tale territorio, profondamente colpito dai recenti terremoti, è stato modellato culturalmente dalla presenza di insediamenti monastici, di conventi di ordini mendicanti e di santuari mariani. Le principali emergenze architettoniche, scultoree e pittoriche dell’area sono inoltre legate ai cammini di pellegrinaggio, che si sovrappongono alle rotte commerciali appenniniche. In età moderna, questo territorio di frontiera, caratterizzato da una produzione artistica talvolta attardata dal punto di vista stilistico, diviene il luogo di straordinarie elaborazioni iconografiche, che si manifestano nella produzione di immagini con soggetti spesso bizzarri, ma profondamente legati ai culti e alla vita religiosa che hanno plasmato il paesaggio culturale di queste terre. Nonostante la ricchezza di elementi tipici e caratterizzanti, tutta l’area già presentava forti elementi di vulnerabilità, tra i quali non va dimenticato e sottovalutato il mancato riconoscimento del valore storico del patrimonio con il conseguente ritardo negli studi. Situazione che il devastante terremoto del 2016  ha ulteriormente aggravato colpendo  un’area già molto fragile che dunque ora reclama tutta la nostra attenzione e cura perché ne va della nostra cultura, ovvero di noi, del nostro essere custodi della memoria che dà senso al nostro “abitare su questa terra…”  

Giuseppe Capriotti, dal 2008 è ricercatore all'Università di Macerata presso il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. Attualmente insegna Iconografia e Iconologia, Storia delle immagini e Geografia artistica. Ha tenuto seminari all’università di Grenoble, Francia, Zagabria, Croazia e Oviedo (Spagna). È stato visiting professor all’Università di Spalato, Croazia. Ha all'attivo numerose pubblicazioni, fra cui si segnalano L'alibi del mito. Un'altra autobiografia di Benvenuto Cellini (2013) e Lo scorpione sul petto. Iconografia antiebraica tra XV e XVI secolo alla periferia dello Stato Pontificio (2014). Nel 2018 ha curato insieme a Francesca Coltrinari la mostra di Loreto L'arte che salva. Immagini della predicazione fra '400 e '700. Crivelli, Lotto, Guercino.

 


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