a cura di Federica Facchini. Incontri sull'arte e dintorni giovedì 18 maggio h. 17 Sala Castiglioni Biblioteca Mozzi-Borgetti piazza Vittorio Veneto, 2 MACERATA
Da Duchamp a Cindy Sherman.
Il gioco delle identità tra fotografia e post fotografia.
Incontro con
Federica Facchini
Giovedì 18 maggio ore 17 – Sala Castiglioni Biblioteca Mozzi-Borgetti – Macerata
La presenza del concetto di trasformazione nell’incessante indagine di alcuni artisti non è altro che la ricerca di alter ego in cui rifugiarsi per mostrare i desideri, i lati oscuri o come evoluzione del sé.
Come gli artisti, anche i fotografi hanno iniziato ad autoritrarsi per conoscersi, autocelebrarsi ma, soprattutto, per delegare alla propria immagine un messaggio simbolico che oltrepassi l’individualità della persona per diventare una sorta di metafora collettiva, sociale e politica.
Da Duchamp a Cindy Sherman sono tanti gli artisti che si sono misurati con il mezzo fotografico nell’indagine della psiche, del comportamento umano o della società e dei suoi rituali.
Un nomadismo identitario che la visionarietà di artisti, fotografi o fotografi-artisti ha anticipato in maniera scomoda, perturbante, dissacrante e ironica e che oggi nella “società dell’incertezza” è divenuto tematica estremamente attuale nell’indagine sociale e culturale.
Federica Facchini
Storica e critica d’arte, pubblicista iscritta all’Ordine dei giornalisti delle Marche. Attualmente è titolare della cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia Belle Arti di Urbino. Autrice di saggi e testi critici, si occupa di temi legati alle arti visive, alla fotografia e al design.