a cura di Maria Grazia Messina
Giovedì 24 Marzo ore 17. 30 - Auditorium Biblioteca Mozzi - Borgetti – Macerata
Perché un incontro su Carla Accardi? Accardi nata a Trapani nel 1924 e scomparsa a Roma nel 2014, appartiene al rango degli artisti che maggiormente hanno marcato l’arte in Italia nel secondo novecento. Pittrice, rigorosamente astratta, ha lavorato incessantemente per più di sessant’anni, sviluppando un linguaggio di segni del tutto inedito e originale, ma mantenendosi in costante rapporto con la ricerca artistica più aggiornata sia italiana che soprattutto internazionale. Il suo lavoro manifesta da subito un radicamento nell’attualità storica, quella del difficile secondo dopoguerra, da lei vissuta secondo una recisa intenzione di contemporaneità, quella del fare arte astratta, militando con sicura determinazione, come unica donna e giovanissima, al fianco di colleghi quali Turcato, Consagra, Dorazio. Pure se il suo linguaggio è costituito in modo esclusivo di segni e colori calibrati fra di loro, non è mai autoreferenziale, sa conferire a questi segni un mordente comunicativo, tale da stabilire un forte, intenso rapporto con il suo pubblico. Così sullo scorcio degli anni Sessanta, Accardi accoglie le suggestioni dei nuovi media, impiega plastiche e lavora ad installazioni e ad ambienti, divenendo nel contempo, assieme all’amica e critica Carla Lonzi, una delle protagoniste del nascente movimento femminista in Italia. La conversazione proposta intende presentare la decisiva interferenza nel lavoro dell’artista fra l’appassionata immersione nell’esprimersi attraverso la pittura e le ragioni esistenziali e di responsabilità sociale che comunque ne nutrono e ne motivano la ricerca linguistica.
Maria Grazia Messina ha insegnato Storia dell’Arte Contemporanea nelle Università di Macerata, Venezia e Firenze. Ha presieduto la Consulta universitaria nazionale per la storia dell’arte, ed è stata membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali.
Si è soprattutto occupata di nessi fra arti, critica e letteratura nel periodo fra l’impressionismo e le avanguardie, con saggi su Monet, Cézanne, Gauguin, sui cubisti e Picasso, su de Chirico e Sironi, fino ad Alighiero Boetti. Ha curato diverse mostre: le più recenti sono nel 2019, alle Terme di Diocleziano a Roma, Je suis l’autre, il Primitivismo nella scultura del Novecento, sul rapporto di quest’ultima con le arti etniche di Africa e Oceania; e Carla Accardi .Contesti, al Museo del Novecento di Milano nel 2021.